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Storia di Pisa

Pisa > Pisa

Di origini antichissime alcuni storici considerano Pisa di origine greca, comunque è certo che dal V sec.a.C. Pisa fu un insediamento Etrusco direttamente sul mare. Nel II sec.a.C. seguirono i Romani che costruirono il Portus Pisanus, diventando un’importante base navale, fù chiamata da Cesare "Colonia Militare" e da Augusto "Julia obsequens". Dopo il decadimento dei Romani, Pisa fu anche per i Goti, Langobardi ed i Carolingi una città portuale di gran importanza per i combattimenti contro i Saraceni. I Pisani conquistarono successivamente la Sardegna, Reggio Calabria, Palermo, le Isole Lipari, Cartagine e nel XII le isole Baleari. I combattimenti con i Saraceni durarono a lungo e così Pisa potette svilupparsi, diventando nel XI secolo una delle quattro Repubbliche Marinare Italiane (Genova, Venezia, Pisa, Amalfi) più potenti. Con l’oro dei Saraceni finanziarono la costruzione del Duomo. In quel periodo iniziò anche la storia per cui la città di Pisa attrarre visitatori di tutto il mondo: la costruzione del campanile della cattedrale, conosciuto sotto la Torre di Pisa. Con la sua partecipazione alla prima crociata nel 1099 ricevette ampi privilegi e i suoi possedimenti si ingrandirono fino all'Asia Minore contraendo proficui rapporti commerciali e raggiungendo dalla fine del sec. XI alla metà del sec. XIII il suo massimo splendore. Particolarmente dall’Asia Minore arrivarono delle forme artistiche e scienze naturali nuove che portarono alla rinnovazione del vecchio stile langobardo, facendo nascere lo Stile Pisano-Romano. Pisa si mise sulla parte dei Ghibellini e ottenne da Federico I Barbarossa la concessione sull’area costiera da Portovenere fino a Civitavecchia, nonché i diritti feudali su Napoli, Amalfi, Salerno, la Calabria e la Sicilia. Ci furono sempre litigi con il vicino Lucca, Genova e Firenze. Lucca e Firenze, ambedue nelle mani dei Guelfi si unirono contro Pisa. Nel 1284, Pisa perse la battaglia della Meloria contro i Genovesi e con essa quasi tutta la flotta. Per poter vincere la battaglia si servirono di un trucco: i genovesi entrarono con 60 navi nel Porto di Pisa. Altre 40 navi genovesi invece, furono nascosti in una baia vicina, sotto il Montenero. I Pisani, sicuri di vincere presero 102 navi. Improvvisamente arrivarono le altre 40 navi nascoste ed il colpo d’effetto sorpresa fece perdere la flotta pisana. Quest’avvenimento portò al decadimento della città, il che significò anche problemi finanziari per la costruzione della torre. Nonostante ciò, fu terminata nel 1350 con il settimo piano, raggiungendo un’altezza di 56 m. In quel periodo la città portuale di Pisa a causa dell’accumulazione di detriti del fiume Arno, fu già a circa 8 km di distanza dal mare. All’inizio del XV secolo Pisa fu nuovamente sconfitta, ma questa volta dai Fiorentini. Rimase sotto il dominio di Firenze fino al 1494, anno in cui con l'aiuto di Carlo VIII riguadagnò l'indipendenza risorgendo nei pisani la speranza di tornare ad antica gloria; nel 1499 cn l'aiuto del Duca di Milano i fiorentini tornarono ad impadronirsi della città, da questo momento la storia della città si identifica con quella di Firenze. la signoria medicea di Cosimo I e dei suoi discendenti molto si adoperò a far rifiorire il comnmercio e l'industria volgendo la propria attenzione allo sviluppo dell'Università degli Studi, che in seguito fù un vivaio di uomini dotti in ogni campo. Anche i Lorena ed in particola modo Leopoldo I si interessarono vivamente della città. Pisa è anche la città natale di Galileo Galilei, astronomo, fisico, matematico e fondatore del metodo sperimentale. Già nel 1583 scoprì la "legge dell’isocronsimo del pendolo" e inventò anche la bilancia idrostatica. Sette anni dopo fu professore di matematica all’università di Padova ove perfezionò il cannocchiale con cui vide la superficie della luna, la costituzione della via lattea, le fasi di Venere, la rotazione del sole attorno alla propria asse, nonché i quattro satelliti di Giove. Dopo la morte dell’ultimo dei medici, il governo mediceo passò a quello dei Lorena. I bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale distrussero una gran parte del Camposanto, chiese e palazzi.



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